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246 | ix - demetrio |
è un’intera stagion da che trafitto
fra le cretensi squadre
cadde il tuo genitor. Sai che al suo fianco
sempre Alceste pugnò; né piú novella
di lui s’intese. O di catene è cinto,
o sommerso è fra l’onde, o in guerra estinto.
Cleonice. No, mel predice il core. Alceste vive,
Alceste tornerá.
Barsene. Quando ritorni,
piú infelice sarai. Se a lui ti doni,
di cento oltraggi il merto; e se l’escludi,
presente al duro caso,
uccidi Alceste: onde il di lui ritorno
t’esporrebbe al cimento
d’esser crudele ad uno o ingiusta a cento.
Cleonice. Ritorni, e, a lui vicina,
qualche via troverò...
SCENA III
Mitrane e dette.
Il periglio s’avanza. A poco a poco
la lunga tolleranza
degenera in tumulto. Unico scampo
è la presenza tua.
Cleonice. Questo, Barsene,
è il ritorno d’Alceste?... Andar conviene.
(s’alza da sedere)
Barsene. E scegliesti?
Cleonice. Non scelsi.
Barsene. Ma che farai?
Cleonice. Non so.