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286 | ix - demetrio |
sceglier potesse un core
che prigionier si fa.
Ma, quando s’innamora,
ama ed amar non crede,
e se n’avvede allora
che sciogliersi non sa. (parte)
SCENA XV
Fenicio.
Fenicio, che farai? Tutto s’oppone
al tuo nobil desio. Pietosi dèi,
vindici de’ monarchi,
voi vedete il mio core. Io non vi chiedo
uno scettro per me. Sarebbe indegno
della vostra assistenza il voto avaro.
Favor chiedo e riparo
per un oppresso re. Chi sa? talora
nasce lucido il dí da fosca aurora.
Disperato — in mar turbato,
sotto ciel funesto e nero,
pur talvolta il passeggiero
il suo porto ritrovò.
E, venuti i dí felici,
va per giuoco in su l’arene,
disegnando ai cari amici
i perigli che passò.