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il libro di miranda 115

Il ruscelletto susurrolle: «Addio,
Ci rivedremo.» Allora la montagna
A sé chiamò le nuvole dal mare;
La fonte a sé chiamò dalle vallate
Le sue sorelle candide, discese
Giuso nel fondo, l’infelice amico
Trovò, raccolse a sé romoreggiando
Tra la gioia e la collera; ma triste
A lei disse l’abete: — Omai non giova.
A ber, diletta, il tuo pietoso umore
Non ho radici più, non ho più foglie
A ber l’aria vitale, i rai del sole. —
L’acqua lo porta e intorno ad esso piange.»
Così parlar di rado usava e tosto,
Di sé ridendo, a semplici parole
Solea tornar. Talor non l’intendevo;
Ma dagli occhi di lui, dalla sua voce
Un’ignota malia mi affascinava.
Mi suonan sempre le parole meste:
«Non ho radici più, non ho più foglie
A ber l’aria vitale, i rai del sole».
S’egli tornasse e dirgli sospirando
Dovessi: «Ormai non giova, non ho vita!»