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Q U I N T O. 55

Conducete me misero, e dolente
Sopra ’l più alto monte,
Che quì in Arcadia sia,
Acciò precipitando,
Ponga fine al mio duolo
Con un tormento solo;
Benche non è d’alcun tormento morte
Ad huomo travagliato, ma più tosto
Fine d’ogni travaglio; men’ vò adunque
A finir la mia vita acerba, e dura;
Poi ch’Amore, e Mirtilla
Braman la morte mia.
Mir.Chi cerca di morire
Per fuggir le miserie,
Che seco il mondo apporta
D’ogni viltade è pieno.
Non sai, che tempo, Amor, fede, e fermezza,
Non fanno vana mai l’altrui speranza?
Hò sentito, mio Tirsi tutto quello,
Che per troppo dolor dicevi, e come
Diffidando d’Amor, e di Mirtilla,
Volevi darti con il precipitio
Indegna morte; ma se pur tu vuoi
Precipitarti, io voglio,
Che questo seno mio sia il precipitato.
Tir.Quando havessi scoperto, che ’l mio amore
Se non ti fusse stato caro, almeno
Non ti fusse spiaciuto, allhor sarei
Degno d’esser codardo, e vil chiamato,


H   3      Se