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Q U A R T O. 42

Deh prova un poco di qual gioia sia
Sedersi a l’ombra de i fioriti poggi,
Cantando hor gli occhi, hor le dorate chiome
Di bella Ninfa, e far sonar le sponde
Del suo bel nome, e come dolce sia,
Ch’ella interrompa le parole spesso
Con cari, e dolci baci:
Prova, deh prova, di qual gaudio sia
Trovarsi in Antro di fresch’ombre grato,
Allhor che ’l Sol co’ suoi cocenti raggi
Arde la terra, in grembo a vaga Ninfa.
E dolce canti, amorosotti versi
Per allettarti al sonno,
Scacciando in tanto l’importuna mosca,
Indi trahendo dal suo bianco seno,
E da le treccie d’or, novelli fiori,
Coronate ne faccia;
E con un bianco velo,
Mentre soave dormi,
Hor t’asciughi la fronte, hor scuota l’aure:
Fin che desto in compagnia n’andiate
Al fortunato albergo,
Trahendo le notturne hore felici;
Poi co ’l nascente giorno
Far a i dolci piacer nuovo ritorno.
Tir.Se ben mi pare una incredibil cosa,
Che quel, che tu racconti,
Sia di tanto contento: nondimeno
Provo qualche piacer ne l’ascoltarti;