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L’acqua. 39

menti da quello che apparirebbe ad un pilota o ad un idrografo, se potessero immaginarsi il cielo stellato, il cielo lucente, il cielo pluvio come un vero oceano? Ma un tale oceano può essere percorso soltanto dalla navicella alata della nostra fantasia; chi n’è privo, e chi nella storia del pensiero umano non sa attribuir nessuna parte alla fantasia, rimanga in terra. La mitologia fu tutto un giuoco fantastico; ma anche la fantasia ha le sue leggi; e a scoprirle occorre un po’ di poesia. Spiegando poi la mitologia, ritroviamo pure l’origine di alcuni dommi religiosi, l’essenza dei quali è ora tutta pura, ideale, divina, ma che hanno essi pure, talora, un primo fondamento mitologico. Nella prima creazione cosmogonica, quando dal caos si svolge la luce, secondo il concetto indiano, sopra le acque cosmiche corse il vento creatore. Così la Bibbia narra che lo spirito di Dio, nel principio delle cose, era portato sopra le acque. Ma il Caos, come una gran nuvola acquosa, tenebrosa, in cui soffia il vento, fa pur sentire il fischio di quel vento, lo strepito dell’onde agitate e commosse, il tono della tempesta che fa ribollire le acque, produrre la bianca schiuma, l’ambrosia, onde nascono tutte le cose, onde nasce la madre Afrodite agitata da Eros, l’amore, come il vento cosmogonico vedico è agitato da Kâma, il desiderio e l’amore. Nel principio delle cose vi erano dunque le acque, il vento, la tempesta caotica; la nuvola cosmogonica era un Sarasvati, ossia una gran madre acquosa. Ma la parola Sarasvati, secondo la etimologia, vale la fluida, l’acqua è la fluida per