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Il sole, la luna, le stelle. 85

il nume o l’eroe luminoso, come una forma proteggitrice per la quale egli si nasconde e sfugge alla persecuzione; nessuno ha invidia de’ miseri e l’eroe diventato misero cessa pure di venire invidiato, e però perseguitato; talora l’eroe, o l’eroina assumono una veste oscura, per effetto d’alcuna maledizione; l’intervento d’una buona fata, d’un nume pietoso, o d’un giovine eroe liberatore o d’una giovine eroina liberatrice distruggono il tristo incanto. Il riscontro de’ miti europei coi miti vedici ci permette ora d’affermare che nel duplice ricchissimo ciclo di novelline popolari di Amore e Psiche e della Cenerentola si raffigurano gli amori celesti del sole e dell’aurora, che la notte accoglie, occulta, perseguita, che copre di vesti scure, e ai quali, per lo più, una buona fata, la luna, viene pietosamente in aiuto.

L’aurora come fenomeno fisico luminoso quotidiano vien descritta negli inni vedici, sotto il nome di Ushas od Ushâ, come splendida, ardente, e, in quanto l’alba la precede come bianca, imburrata, stillante burro; essa vien pur detta di bella forma, ben fatta, di bell’aspetto, rosea, dal roseo aspetto, aurea, ricca, estendente la luce; giovine, sempre giovine, agile, bene muoventesi; simile ad una go, ad una vacca luminosa; anzi fornita di molte go, di molte agili vacche lucenti; simile ad una cavalla veloce, fornita di cavalli veloci. Da tutti questi appellativi dell’aurora è agevole l’argomentare che siamo già assai vicini ad una sua vera e propria personificazione celeste. L’aurora gomati ossia fornita di vacche diventò