Pagina:Monete e medaglie degli Spinola.djvu/84

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contro loro. Egli ordinò fra le altre cose che non potessero battere monete d’oro nè d’argento, e consentì per privilegio a Messer Ubizino Spinola da Genova, e al Marchese di Monferrato, che potessero battere in loro terre fiorini di giglio contrafatti al conio dei nostri di Firenze. La qual cosa dai Savi gli fu messa in grande diffalta e peccato, che per cruccio, e mala volontà c’avesse contro a’ Fiorentini non dovea niuno privilegiare che battesse fiorini falsi. Questa notizia dataci dal Villani vien confermata dal Vettori nel suo Fiorino d’oro antico illustrato, ed egli ricorda oltre ciò, che Corrado dei Giotti Gonfaloniere di giustizia in Firenze l’anno 1325 proibì il fiorino d'oro che faceva battere in Genova Opizzino Spinola, perchè era simile a quello di Firenze. Le due testimonianze non lasciano dubbio sul privilegio ottenuto da Opizzino, nè sull’uso ch’egli ne fece, ma curioso è tuttavia, che di quello non è memoria nei diversi scrittori di cose liguri, nè fu mai pubblicato; e delle monete così contrafatte mai ebbe a vederne alcun Numismatico antico o moderno, che ne lasciasse ricordo. Che anzi Ignazio Orsini sebben riportasse nella sua Storia delle monete della Repubblica Fiorentina molti fiorini coniati a somiglianza di quelli di Firenze, tacque di questi che diconsi battuti dagli Spinola, indizio certo che mai gliene venner veduti. Nè è a credere che col nome di fiorini proibisse il Giotti gli zecchini, che faceva coniare la Repubblica genovese, uguali appunto in quell’epoca per bontà e peso al fiorino, perchè chiaramente parla di fiorino fatto battere da Opizzino Spinola, il quale allora non aveva ingerenza alcuna nelle cose pubbliche. Il Deza, che già ricordai come storiografo della Famiglia, afferma al libro VI,