Pagina:Monumenti storici ed artistici degli Abruzzi V1.pdf/51

Da Wikisource.

— 9 —

Vescovo Guido, inaugurando la rinnovellata Città, rimise in vigore un’antica prerogativa de’ Vescovi Aprutini. Consisteva questa nel privilegio di potere i Vescovi celebrare il pontificale, portando ad armacollo una spada, e tenendo, a fianco dell’altare, insieme alle mitre ed al pastorale, elmi, lance, azze, spade, privilegio durato fino al XVIII secolo, ossia a’ tempi di Monsignor Pirelli. Il novello prelato celebrava sempre armato la sua prima messa pontificale con pompa solenne, e nella Cattedrale di Teramo vedesi tuttodì un quadro dipinto ad olio del Majeschi, il quale ci conserva plasticamente la memoria di quest’uso, rappresentando un pontificale celebrato da S. Berardo. Si sa che nel 1180 Attone, che da Arciprete di S. Flaviano era stato innalzato al Vescovado Aprutino, benignissimus pater, vìrtiituni omnium dilectione repletus, et divinis clementissime armis indutus, prese parte alla cerimonia solenne, quando il corpo di S. Berardo venne trasferito nella nuova Chiesa; ed il Piccolomini, nel Concilio di Trento, celebrò la messa armato, come riferisce l’Ughelli, more suorum praedecessorum, non sine admiratione patrum. La leggenda fa risalire questa costumanza fino al tempo della Crociata bandita da Urbano II, alla quale prese parte Ugone Vescovo di Teramo, che comandava un drappello di Cavalieri; egli celebrò la messa, indossando il piviale sull'armatura ed ottenendo poi da Pasquale II il privilegio di potere esercitare le sacre funzioni armato.

Molte franchigie vennero concesse alla restaurata Città ed ai suoi abitatori da’ Re di Napoli ad intercessione de’ Vescovi, divenuti Signori utilitarii di Teramo, Dionisio, Attone I, Sasso, Attone II,