Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/40

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Sala C. — Nella volta di questa sala, che fu già destinata a cappella, un affresco di scuola lombarda rappresenta la risurrezione di Cristo, mentre una serie di stemmi sforzeschi adorna le lunette della volta.

Sono raggruppate in questa sala alcune scolture provenienti dalla Chiesa di S. Maria in Brera e dal Duomo, nonchè avanzi della Chiesa di S. Gottardo in Palazzo reale, tutte opere del XIV secolo.


Sala D (Portico della Corte Ducale). — È qui collocata la raccolta di scolture di scuola campionese del XIV secolo. Emergono sugli altri: Il monumento sepolcrale con la statua equestre di Barnabò Visconti — la tomba di sua moglie Regina della Scala — il monumento dei Rusconi di Como.

Per una porta laterale si accede ad un piccolo ambiente che può essere ritenuto la saletta negra di cui parlano i documenti sforzeschi e nella quale ha dipinto Leonardo da Vinci. Però, le pitture a putti che adornano la vôlta di quel locale, checchè si affermi in contrario, sono ben lontane dal provare una presupposta così alta origine.

Nel cortile della Corte Ducale, fra un complesso di frammenti marmorei variamente disposti: si rilevano: la porta scolpita del palazzo detto Banco Mediceo attribuita a Michelozzo — la colonna gotica che fu già sul sagrato della Chiesa di S. Antonio ed una fontana sforzesca riprodotta dall’originale, esistente oggidì nella Chiesa di Bellinzona, e donata al Museo dall’arch. Luca Beltrami.

In questo cortile, venne lasciata in posto, sebbene di epoca posteriore, una porta, eseguita dagli spagnuoli, che dava accesso all’alloggio del Castellano, sormontata da un antico stemma, fiancheggiato da due angeli, di epoca sforzesca.