Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/135

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malattia organica nella vescica, nell’utero, nel cervello, nel polmone, nel fegato, nell’intestino, nel midollo spinale„ (p. 181). Eppure, tutti questi pazienti sono alla fine guariti; guai, se impietositi dai loro lagni, si fosse eventualmente ceduto alla loro implorazione di morire!

Quale consistenza reale potrebbero avere così fatti spasimi per ritenerli una giustificazione dell’omicidio legale o autorizzato di liberazione? Io ricordo qui anche le presunte, inimaginabili sofferenze dei morfinisti e cocainisti in periodo di astinenza; chi, a sentir loro, potrebbe non impietosirsi e non concedere nuove dosi dell’agognato veleno? Nei periodi di svezzamento si veggono reazioni violentissime sino al furore o al deliquio, agitazioni convulse, tentativi impetuosi, sebbene forse non sinceri, di suicidio..., eppure tutto questo quadro imponente si dilegua quasi in un baleno con una iniezione di acqua distillata o di cosidetto siero fisiologico; ciò prova la natura psicogena di tutte quelle, al dire dell’intossicato, “ineffabili„, sofferenze.

Inoltre, vi sono malattie che per qualche tempo, magari per mesi ed anni, infliggono al paziente forti, insopportabili dolori, ma che poi si calmano, o per compressione o distruzione dei nervi sensitivi della parte, o per esaurimento della stessa sensibilità, così da lasciar tregua agli infelici che ne son colpiti. Cito, ad esempio, certi carcinomi viscerali e certi tumori intrarachidei spinali con rea-