Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/224

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La responsabilità medica.


Resta ancora in discussione il ben più arduo e vasto problema dell’eutanasia eliminatoria, selettiva, di ordine pubblico; per essa i dubbi e le incertezze sorgono ad ogni piè sospinto, e noi medici, che poco siamo disposti ad idealizzare la morte, perchè ne abbiamo troppo spesso sotto gli occhi il tristissimo spettacolo, abbiamo il diritto di esprimere il nostro parere prima che dal cielo delle astratte idealità eugenetiche essa scenda nel campo della realtà sociale.

Sarà opportuno porre bene in chiaro che il maggior peso di responsabilità per quasi tutte le autorizzazioni ed esecuzioni dell’eutanasia graviterà sempre sulle spalle del ceto medico. Si tratti di malati comuni incurabili o doloranti, o di esseri deformi e poco accetti alle famiglie ed alla Società, o di anormali, di alienati conclamatamente perduti per “lo ben dell’intelletto„, o di criminali (dato che l’eliminazione dovesse, come propone C. Richet, contemplarli in un processo selettivo applicato a scopo di progresso morale), sempre il medico dovrà intervenire, sia come curante degli ammalati e conoscitore dell’indole e natura dei loro mali, sia come perito e giudice tecnico nei casi sotto inchiesta, dubbî e contestati, e nella pratica