Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/247

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tato che i suoi concittadini abbiano adottato quel costume se non nei primordi del loro sviluppo in Civiltà. Perciò, anche il Lenz, cotanto autorevole in Igiene della razza, non ha molta simpatia per l’eutanasia a scopo eugenistico, tanto più che egli la vede applicabile soltanto agli idioti ed ai soggetti deformi più gravi: “Per la igiene della razza, egli scrive, l’eutanasia non ha grande importanza, poichè essa non può prendere in considerazione se non individui improprii alla riproduzione; si tratta, tutt’al più, di farne una questione umanitaria, liberando degli infelici dalla loro sventuratissima esistenza„. Ma il problema eugenistico è immensamente più vasto!

Si tratta invero, come sostiene con caldo entusiasmo il Richet, di preparare e favorire la formazione di una Umanità superiore, più vigorosa, più sana, più bella dell’attuale nel suo somatismo, ma anche più sviluppata e perfetta nelle facoltà mentali. Dai tipi umani oggi viventi alla superficie del globo e di così dissimile sviluppo fisico, intellettuale e morale, bisogna con provvedimenti selettivi adatti far uscire un tipo sempre più eletto, sempre più capace di vincere le opposte forze di Natura; un tipo, cioè, in cui si assommino salute, vigoria e bellezza del corpo, intelligenza, carattere ed energie morali.