Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/259

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sui criterî or ora indicati, quali fra i ricoverati nei Manicomî statali, nei Riformatorî, nelle Prigioni e negli Istituti di Carità, specialmente se delinquenti abituali e sessuali, meritassero l’operazione sterilizzatrice.

Non mi è giunta notizia di altri Stati che nell’ultimo decennio si siano aggregati alla crociata eugenistica; ma in America non si fanno mai le cose a mezzo, e già ad altri Governi locali sono stati presentati progetti analoghi per i frenastenici, i pazzi cronici, gli epilettici, gli alcoolisti, i delinquenti; perfino dal Governo federale fu sollecitata una legge che uniformasse sotto tale riguardo le diverse e disformi legislazioni locali; anzi, si è spinta la richiesta fino ad includervi gli emigranti difettosi e tarati da eredità morbosa. Su questi ultimi però le leggi restrittive dell’immigrazione hanno mandata a monte la curiosa proposta. La novità dei progetti più recenti consiste nella istituzione di uno speciale Ufficio, “Eugenics Board„, al quale spetterebbe di mantener viva la questione raccomandando la sterilizzazione degli individui delle classi dannose.

In Europa si vuole che l’idea di sterilizzare gli epilettici, i pazzi e i gottosi [?] fosse venuta per prima agli Scozzesi “dei tempi antichi„; così scrisse Paolo Naecke, l’alienista di Lipsia che a sua volta nel 1889 formulò la proposta di castrare gli individui antisociali. Il Naecke era un ardente e coerente seguace della Scuola di Cesare Lombroso: