Pagina:Muehlon - Dal diario d'un tedesco, Milano, 1918.djvu/33

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meno efficace presso una parte degli olandesi che non le buone parole, di avere però già parlato di questa preziosa proposta agli Esteri e di aver saputo che già emissari degli Esteri forniti di larghi mezzi si adoperano a questo scopo tanto in Olanda che negli altri paesi.

Figuriamoci il magnifico quadro morale dell’avvenire, se cogli eserciti tedeschi anche gli altri metodi germanici rimarranno vincitori.

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25 ottobre.

Sì, o tedeschi, imparate ancora, se non è troppo tardi, che nessuno vuole le ossa della vostra preda, che voi pensate di gettargli, che tutti invece sono decisi ad assalirvi per la carne e la vita fiorente che avete ucciso. Nè la Francia nè l’Olanda si lascerà adescare da voi con una fetta del Belgio. L’Europa comincia a darsi ad una nuova religione, voi invece siete rimasti pagani.

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Non più prigionieri!

10 novembre.

Una lettera dal campo mi porta l’incredibile notizia che l’imperatore stesso dichiarò davanti ad una riunione di ufficiali, che di prigionieri ne aveva abbastanza, che sperava gli ufficiali si sarebbero interessati perchè non se ne facessero altri. La notizia viene da fonte degna di piena fede. Quale complemento al proclama del principe ereditario di Baviera! Quale continuazione dell’appello dell’imperatore alle truppe della spedizione in Cina: Non si deve far grazia!

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Gli intellettuali tedeschi.

11 novembre.

L’ambasciatore francese a Londra rilevò giustamente in questi giorni in un discorso, che il più terribile in questa guerra non consiste negli errori delle classi inferiori, ma nelle dichiarazioni della cosidetta èlite spirituale della Germania, dei professori e simili, che manifestano una specie di barbarie regolamentare e sistematica, e sembra non comprendano che vi è una comunità