Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/245

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Augusto era buon rematore e per di più conosceva le perfidie del fiume. Ad onta di un certo pericolo la barca si sorreggeva abbastanza bene, rompendo i neri cavalloni che le spruzzavano sui fianchi una spuma candida come la neve.

Le donne gridavano un poco per vezzo e per altre loro mire particolari.

— Guardate — disse Patrizio — quella barchetta che si stacca ora dalla riva; ho in mente che vada a mostrare alla luna il colore della sua chiglia.

— Certo — rispose Augusto sollevando il remo e spingendolo vigorosamente — non vorrei esservi dentro.

La bufera si avanzava a passi di gigante, ma l’allegra brigata non la temeva più che tanto, essendo oramai prossima alla meta. Le grida di giubilo succedevano alle grida di spavento nella parte femminile; il riso o almeno il sorriso era su tutte le labbra.

Soltanto Patrizio non rideva. Collo sguardo intento seguiva le mosse della barchetta lontana. Un’attrazione irresistibile gli faceva prender. il più vivo interesse a quella lotta disuguale tra quattro misere assicelle e un fiume agitato.

Il cielo diventava scuro di momento in mo-