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146 l'amuleto


Temevo troppo di saperlo. No, no, quello non era il momento. Lo avevo aspettato per tanto tempo; ora non più. Non ero preparata... non ne avevo la forza. — Lo... lo... ma la fatale parola che echeggiava tutto intorno a me non dovevo nemmeno in quel momento pensarla. Ah! Se invece di parlare Lui, avessi parlato io? aah! aah!... se mi avesse indovinato? mai, mai, questo mai!

Rovesciai la testa indietro come trascinata dalla musica, presa da un accesso di ilarità convulsa e prolungata. Egli stava in piedi e teneva fra le mani un piccolo regolo che aveva levato in quel momento dal tavolino. I nostri occhi si incontrarono con un incrociamento acuto, quasi feroce da parte sua. “Vi batterei„ disse. Se non fosse stato quello sguardo avrei potuto credere che si trattasse di uno scherzo, ma in quello sguardo avevo veramente sentita la percossa.

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