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l'amuleto 149


more che si spezzasse mi faceva trascorrere fra un’ansia indicibile i giorni in cui non si lasciava vedere. Io volevo riconquistarlo a qualunque costo.

Oh! le malinconiche serate dell’inverno, con Alessio che si annoiava sui suoi libri dipinti, con Orsola e Pietro che mi guardavano in silenzio dal fondo dei loro occhi semplici e buoni, forse indovinando! Che tenerezza mi prendeva per quei cari vecchi il cui affetto si chiamava vita!

Ero, in certi istanti, vile. Quando l’angoscia mi stringeva più terribile mi veniva la pazza tentazione di domandargli una tregua, di muoverlo a pietà per il mio cuore che sanguinava. Mi pareva che gli avrei io chiesto scusa pur di rivedere il suo bel sorriso di un tempo e sentirmelo vicino con quella muta palpitazione delle fibre che tradisce la simpatia. Pure, quando Egli veniva a trovarmi, appena il suo passo ne rivelava la presenza anticipandomela, ogni sogno folle precipitava in