Pagina:Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu/17

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biancastro, che in quel momento le dà l’aspetto di una statua.

China sulla balaustra lascia penzolare le sue treccie disciolte fin quasi a toccare l’acqua della roggia, mettendo in questo giuoco una innocente e forse inconscia civetteria di donna.

— Bada a non cadere, Daria.

E chi l’ammoniva, dolcemente, con una voce tremula da polmoni ammalati, era un giovine seduto nell’ombra, sul gradino di marmo.

— Non cado, io.

Il giovine si strinse nelle spalle avvicinando i lembi di una ciarpa di lana che teneva intorno al collo.

— Tu piuttosto, perchè stai fuori alla rugiada? Ti crescerà la tosse.

La fanciulla parlava con una cert’aria autorevole superiore alla sua età. Egli, che aveva quasi il doppio di anni, si sentiva umile e piccino davanti a lei.

— Lo sai, che sto sempre bene quando sono con te.

Fu lei questa volta, che si strinse nelle spalle. Si rizzò in piedi e stette muta qualche istante a contemplare una casetta, che biancheggiava dall’altra parte della Regaldina.

— L’hai veduta oggi?...