Pagina:Neera - La freccia del parto ed altre novelle.djvu/148

Da Wikisource.
140 la freccia del parto


«Poichè il fiore del campo dischiuso fin dal mattino, vedendo un altro fiore sorgergli accanto, s’inchina senza mormorare e cade prima di sera.

«Poichè in fondo alla foresta, sotto gli archi di foglie, il legno morto scricchiola sui sentieri; e perchè l’uomo attraversando la natura immortale non ha saputo trovare nessuna scienza che duri, fuorchè quella di andare sempre avanti.

«O musa, che m’importa vivere o morire?

«Amo, e voglio che la mia guancia diventi pallida; amo e voglio soffrire; amo, e per un bacio do il mio ingegno.

«Amo, e voglio sentire sulla mia guancia dimagrata scorrere una fonte che non inaridisca mai.»