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54 | la freccia del parto |
noja infossa le guance. Porto i tuoi saluti alla compagnia?
— Sì. Salutali tutti.
Salutali tutti, — disse Costanza, — ma in quei tutti ella non vedeva che uno solo. E perchè quell’uno?
Partita sua cugina, Costanza terminò di inaffiare le ajuole, lentamente, volendo ad ogni costo conservarsi tranquilla. Non aveva neppure l’ombra di mal di testa; aveva deciso di passare la sera leggendo le poesie di Musset, ma era un po’ presto per accendere il lume. Sedette su una panchina a godersi la bella notte.
Le ortiche d’America coi loro fiorellini gialli e rossi imbalsamavano l’aria; le lucciole mettevano dei punti luminosi sui cespugli; si sentivano cantare