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46 due mondi


loro nipote così ben vestito. Quanto a mamma Monica, ci vedeva poco, e metteva tutte le sue forze nell’offrire da mangiare e da bere ai nuovi arrivati.

— Pranzerete con noi or ora, se non volete altro prima, — concluse ella affabilmente.

La donnina vestita in color turchese diede uno spintone al marito che si affrettò a rispondere:

— Ma noi non pranziamo a quest’ora.

— No?... — fece mamma Monica con dolcezza, — ebbene, quando vorrete.

La figlia minore additò il tagliere con benevola disinvoltura per vedere di rompere quel ghiaccio:

— Guardate, vi abbiamo preparati i cappelletti col ripieno di zucca; sono le zucche del nostro orto.

— E di sopra — soggiunse la seconda — vi aspetta il vecchio letto di papà e mamma, colla coperta filata dalla mamma stessa quando venne sposa.

La donnina che non aveva voluto sedersi accanto al fuoco fece una piroetta, mormorando ironicamente: Che gioia!... e l’aria mossa dalle sue sottane portò alle nari della seconda figlia un acuto odore di muschio. La maggiore delle tre sorelle, rannicchiata dietro la ma-