Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/126

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sieme col suo proprio dolore, i mali di migliaia di persone. Disse che una benefica signora aiutava l’istituzione e che da tutti i paesi vicini gli venivano incoraggiamenti e soccorsi.

— Gli uomini — aggiunse con una intonazione profonda — non sono poi tutti cattivi; sicuro, bisogna amarli, amarli sopratutto nelle loro miserie.

Suo malgrado, l’attenzione di Senio tornava a fuggire. Egli pensava: Ecco la donna, l’eterna inconsciente, la nevrotica, l’ammalata, la pazza, che avendo ottenuto un cuore come quello di Stefano lo getta via stupidamente con la stessa leggerezza con la quale si priverebbe di un nastro sgualcito. Oh! ella sogna l’ideale, a quindici anni, in una giornata di primavera, sotto una pioggia di fiori, ma il suo ideale è di trovare un uomo che la chiami bella e l’ultimo arrivato è sempre il meglio accolto.´