Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/224

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letto, in piedi, con rocchio fisso sulla sua povera amica.

La camera, tutta chiusa, mancava di aria ed era impregnata di un forte odore di aceto e di camomilla. Per la rapidità del male non si era potuto nemmeno mettere ordine, e le grosse scarpe, lasciate sotto una sedia, sembravano conservare nei fili di fieno appiccicati alla suola, qualche cosa della rude esistenza di Corinna, della sua vita attiva attraverso i campi. Non c’era niente che indicasse l’abitazione di una donna; le pareti, i mobili, ogni cosa era semplice e quasi rozza; ben lontana da qualsiasi forma di benessere. Era la camera più disadorna di tutta la casa; ma in quello squallore austero si sentiva più che mai il gran cuore della zitellona; qualche cosa di nudo e di forte come le vette fra le quali era nata. I suoi libroni giacevano ammonticchiati sopra una tavola insieme ad un largo cappello di paglia e ad un coltello a serramanico che