Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/91

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— Ma adèsso vai via?

— Ritornerò.

«Ritornerò, ritornerò!» Questa parola echeggiava nel cuore della fanciulla come una promessa di gioie indefinite. Ella non aveva mai lasciato nè il suo paese, nè la sua casetta, nè la zia Orsola. Senio per lei rappresentava il mondo sconfinato, lontano, tutto l’ignoto, tutto il desiderato. Senio era la bellezza, la gioventù, la forza, l’ingegno. Meno che parente, più che amico, egli era sempre vissuto nella sua vita — unico uomo conosciuto — il solo a cui la zia Orsola stringesse la mano.

— Ti ricordi — esclamò improvvisamente — i giorni che passavamo sempre insieme? Si andava nei boschi a cercar funghi; io ero molto piccina allora, mi stancavo presto, piangevo e tu mi prendevi in braccio. Ti ricordi?

— Sì. Mi ricordo anche una volta che essendoti tutta inzaccherata in un pantano, ti levai le scarpette e le calze, e siccome i tuoi pieducci