Pagina:Neera - Teresa.djvu/14

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e magra del dottor Tavecchia — e, trovatolo che discorreva animatamente col pretore, gli disse:

— Se puoi, un qualche momento, dare una capata a casa mia... in amicizia, sai?... per mia moglie, tanto da rassicurarla.

— Vado, vado...

— Oh! non preme; mi basta un qualche momento.

Poi, vedendo passare Caramella, lo zoppo che vendeva le mele cotte, e dirigersi verso il paese, lo prese per la manica.

— Vai a casa, Caramella?

— Sì, signor ricevitore. Le occorre qualche cosa?

— Appunto. Già che passi davanti a casa mia, entra, e di’ a mia moglie che pericolo per il momento non c’è; che stia tranquilla; che il dottor Tavecchia andrà a trovarla... che io mi fermo ancora un po’, tanto per vedere come si mettono le cose.

Caramella si allontanò zoppicando.

A un tratto, l’attenzione generale venne rivolta a una massa nera che scendeva la corrente del fiume presso alla riva.

— È legna morta.

— È una tavola.

Si vede muovere qualcuno, forse poveri naufraghi cacciati dalle loro case — vanno incontro a una morte certa.

— È una barca — gridò Toni.

— Una barca? Impossibile. Chi volete che la guidi?

— Non è guidata affatto; scende alla deriva.