Pagina:Neera - Teresa.djvu/214

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Ne erano già passati tanti per le sue mani! ed alla fanciulla che lo andava esaminando disse:

— Per questo hai tempo.

Teresina arrossì.

— Ne facciamo dei piú semplici all’occorrenza, — soggiunse la direttrice, la quale seguiva il filo delle sue idee, impassibile — e prendiamo tutto dalle nostre clienti, la tela, i merletti...

— Bene, bene.

— Si fa per queste povere ragazze che non hanno né padre né madre.

Teresina guardò le orfane schierate in fila, e le parvero tutte così brutte che ne provò una compassione grandissima. Certo, nessuna fra esse avrebbe conosciuto l’amore; e, senza amore, a che cosa si riduce la vita di una donna?

— Poverine!

La direttrice, credendo quella parola pietosa fosse diretta alla povertà delle sue allieve, si affrettò a soggiungere:

— Qui però stanno bene; il cibo è sano, il lavoro non eccessivo. Quando escono, se hanno imparata un’arte, è tutto vantaggio loro.

La pretora approvò in silenzio, col capo.

Teresina non era convinta di quella fortuna. Pensava ad Egidio, a’ suoi sguardi di fuoco, alla stretta appassionata delle sue mani. A poco a poco si staccò dall’ambiente in cui si trovava. La sua