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Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/73

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gue freddo non andasse perduto; passò una mano sulla fronte, represse un sospiro e continuò:

— Ogni posizione che si acquista col nostro sudore, colla fatica del nostro ingegno, coll’abnegazione del nostro cuore, con sacrificii, con veglie, con palpiti, con lagrime, non è pagata abbastanza? Ebbene, no — dobbiamo ancora subire l’insulto, la calunnia, la maldicenza che si filtra dappertutto, anche là dove si avrebbe il diritto di pretendere appoggio e difesa!

— Io....

— Lasciami proseguire. Oh! sapevo benissimo che la carriera da me scelta, carriera ardua e difficile, avrebbe dato facile giuoco ai maligni. Sapevo che per salire in alto bisogna costeggiare i precipizii.

— Credi....

— Ma la mia missione è sublime e segreta; chi non mi crede non è degno di comprendermi!

— Volevo dire appunto....

Olimpio, come trascinato dalla vertigine, non si arrestò.

— Le donne! (sorrise amaramente) Certo, ho frequentate alcune donne.... molte donne — e chi non sa che l’indole e le tendenze di un popolo si devono studiare dove si manifestano più facilmente? — e dove si manifestano più facilmente se non nel lato debole? — e qual’è il lato debole di un popolo, di una società, di una fami-