Pagina:Neera - Una passione, Milano, Treves, 1910.djvu/142

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bolo di fedeltà» e un cappello di paglia le cui ampie tese ombreggiavano pietosamente il suo volto stremato dalla notte insonne.

— Ricordatevi — lo aveva ammonito Rosalba mescendogli nel caffè nero una goccia di acquavite per infondergli coraggio — che bisogna battere risolutamente il ferro intanto che è caldo. Questo genere di donne è terribile quando si attacca ad un giovinotto. Sono vampiri! Ricordatevi, vampiri!

Trotterellando sullo stradale, Remo cercava di prepararsi alla partaccia che gli era stato affibbiata. Che un giovine di ventidue anni ceda agli inviti d’amore mentre tutto nel mondo e nella natura ne lo consiglia, non era in se stessa cosa peccaminosa. «No, no, — andava ripetendo con una crollatina di testa — il male non è qui. Scelga una onesta giovine e la sposi appena gli venga fatto di ottenere il posto; è giusto, è umano, è saggio. Chi di noi gliele vorrebbe impedire? Non sarebbe anzi la nostra gioia? Non sarebbe il conforto della nostra vecchiaia veder girare per la casa una fresca sposa e, più tardi, una nidiata di bamboccetti a cui insegnerei a leggere e scrivere e che verrebbero alla loro volta a fabbricarmi le barchette di carta sotto il naso? Bamboccetti e bamboccette, uno biondo, l’altro nero, l’altro castano».

Si accorse di essersi allontanato dall’argo-