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126 Il terzetto delle dame grigie

Dice la prima dama, con un riso
timido e dolce nel pallor del viso,

ma triste, oh, triste al par della memoria
d’un sogno: Io son colei che non ha storia.

Le mie carezze non le seppe alcuno,
poi ch’io serbai tutto il mio cor per uno

che non mi vide. — Io son colei che cuce
sola, al balcone, fin che il giorno ha luce:

che passa come in un deserto fra le
turbe: che non sa il bene e non sa il male:

che irrigidisce in sè chiusa e raccolta,
già morta prima d’essere sepolta. —