Pagina:Negri - Dal profondo.djvu/286

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278 Selciato cittadino


Sacro tramonto!... Ecco, il mistero io pènetro:
ecco, io perdo la mia forma mortale,
io mi dilato in me, sino ad accogliere
l’altrui sostanza, anche la più segreta,
l’altrui miseria, anche la più profonda,
l’altrui pensiero, anche il più vasto. — Il mondo
col suo bene e il suo male è tutto in me:
ed io somiglio al letto d’un torrente
in piena, allor che l’acqua vi precipita
dal monte, ribollendo nelle torbide
schiume, in sua furia rapinando gli alberi,
empiendo l’aria del suo rauco mugghio;
ma le pietre e le sabbie del ghiareto
frantumate e travolte, abbrividiscono
d’ansia e di gioja all’impeto dell’acqua
che le devasta, follemente viva.