Pagina:Negri - Fatalità, 1895.djvu/20

Da Wikisource.
xii Prefazione

nezza, stanca di anelare all’avvenire, torna al passato, e si riposa ridiventando bambina alle ginocchia di sua madre.

Madre, qui — nel silenzio — a te vicina!


E chiede:

Dimmi, perchè si soffre e si perdona,
Perchè nel cor, con luminoso incanto
L’amore come alato inno risuona,
Poi tutto crolla come sogno infranto?
Dimmi, perchè si soffre e si perdona?

La nota dolce della lirica di Ada Negri sgorga sempre e sola dal ricordo della fanciullezza cullata dall’amore di sua madre, o dall’amor materno che le appare come un lontano miraggio di pace. La desolazione non accascia però mai a lungo Ada Negri; ella scatta come una molla d’acciaio; l’amarezza dello sconforto si muta sempre in un lampo di sfida, in un impeto di audace speranza. Par che la sua personcina diventi più alta, quando sfidando la miseria, “orrido spettro dalle scarne braccia„, esclama: