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:: Stella mattutina 77

Nani a Dinin, un mattino, trenta minuti avanti l’ora di scuola (la mamma è già partita da un pezzo per la fabbrica):

— Son qui un momento. Poi scappo. Sai, da oggi mi metto con Daria, nella casa d’Ignazia: ci sposeremo al più presto. Ignazia è contenta: per forza. Diciassette e quindici anni!... C’è da morir dal ridere. Due bambocci; ma Daria è incinta. Avverti stasera la mamma, quando torna dalla fabbrica: non mi può negare il permesso. So che pensa di mettermi una branda qui in cucina, ora che entreranno i nuovi pigionali nella casa degli zii. Ma qui... è inutile: qui non ci son stato da bambino, non ci starò da grande. E pianto in asso la scuola. Chi paga i libri; ora?...

Gira la testa, a Dinin. Le danzano intorno i mobili e i muri.

— Ma non ti manca che un anno di corso... Ma ti vuoi far mantenere da Ignazia?... Bisogna pur guadagnarsi il pane.

Vir sum. Ho già cercato, e trovato.