Pagina:Negri - Tempeste.djvu/93

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Piccola mano bianca ed affilata,
Piccola mano gracile e nervosa
Che un dì la giovanil penna infocata
Reggesti senza tema e senza posa,


Essa — ricordi?... — ne le ardenti sere
Battagliando correa fra le tue dita;
Tinte in rosso, le strofe alte e sincere
Involavano a me brani di vita.


Ma in quel tempo ero sola. — Ora qualcuno
Che vide e vinse, presso m'è venuto:
Quand'ei m' affisa col suo sguardo bruno
Batte il core a schiantarsi, e il labbro è muto.