Pagina:Nerucci - Sessanta novelle popolari montalesi.djvu/343

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Libro dell'Uffizio della Madonna, e gli arraccomandò di star forte in nella Fede, e che almanco di niscosto lei nun si scordassi delle su' preghiere da cristiana; e accosì si separorno per sempre quelle du' anime, doppo tanto tempo che erano state assieme d'amore e d'accordo. L'Ebreo quando fu a casa soa, per prima cosa chiamò alla su' presenzia l'Uliva e gli disse: - Qui siemo ebrei e anco te; dunque l'obbligo tuo è quello di credere in quel che si crede noi. Bada bene alle mi' parole e fa' l'ubbidienza. S'i' ti veggo leggere in nel libro che t'ha dato la balia, il libro te lo butto in sul foco, e te ti bastono; e se poi in nella disubbidienza te ci ricaschi, i' ti mozzo le mane e ti mando fora di casa. Abbi giudizio, perch'i' nun fo per celia. Con queste paure sempre 'n mente la poer'Oliva dové 'nfingersi ebrea in nel pubblico; bensì lei diceva l'Uffizio della Madonna e le Letanie serrata 'n cambera sua e in quel mentre la camberiera 'gli abbadava che il su' babbo nun appariss'all'improvviso. Ma fu tutto inutile, perché l'Ebreo un giorno e' la trovò l'Uliva in sull'inginocchiatoio con quel libro aperto dinanzi, e subbito con rabbia glielo prendette e scaraventò dientro al foco, e doppo a lei 'gli randolò un carico di legnate insenza misericordia. Nunistante per questo cattivo trattamento di su' padre l'Uliva nun si sbigottì, e dalla camberiera fida se ne fece comperare un altro de' libri compagno a quello di prima e seguitava a leggerlo per su' conforto. Ma l'Ebreo pur troppo steva in sospetto contro la su' figliola, e daccapo la scoperse nell'appartamento con il libro, sicché a quella vista inviperito, nun istiede a dire, che c'è? Il libro al solito glielo scaraventò 'n mezzo al foco, e menata per forza l'Uliva in dove c'era un pancone, lì con una coltellaccia gli mozzò netto tutt'addua le mane, e doppo a spintoni la mettiede fora di casa sino a un bosco lontano, e lì ce la lassò dibandonata con la su' maladizione. La sciaurata dell'Uliva era mezza morta per gli strapazzi e il sangue perso, e di più pativa per la fame e per la sete, e per via delle mane tagliate nun poteva aitarsi in nissun modo, epperò si raccomandava l'anima a Dio concredendo di finirla per sempre da un mumento all'altro; quando in nell'alzar gli occhi gli parse di vedere tra gli alberi un gran fabbricato, e [