Pagina:Nicarete ovvero La festa degli Alòi.djvu/23

Da Wikisource.

— 19 —


Tucrito.

Bene, verrò io.

Carione.

Se non vieni subito, son fritto!

Tucrito.

Verrò subito. E allora non mi resta che il tempo, o Protomaco, di dirti grazie dell’essere venuto. Hai avuta la mia lettera ieri? (Protomaco accenna di sì) Dalla mia partenza in poi, non sapevo più nulla di te...

Protomaco.

E tu tanto tempo sei stato senza farti vivo...

Tucrito.

Casi della vita! Ho girato l’Acaja e l’Argólide, e l’Isole e l’Jonia... Benedetta questa nostra città di Minerva! Qui dentro, fra noi, ci azzuffiamo tutto il dì nello Pnice a denigrarla. Più se ne va lontani e più ad amarla s’impara. Nè però duolmi del viaggio: ritorno con qualche cognizione di più... qualche dramma di più... una compagnia di più...

Protomaco.

(interrompendolo)

Hai preso moglie?

Tucrito.

E vieni a tempo, poichè ho il piacere di presentartela. L’ho sposata in Megara, dove era presso un suo zio... Tutto l’Egèo non ha perle che la uguaglino...