Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/192

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Or le già dette ventinove piazze sono ridotte a cinque;

    riscattarsi al prezzo di danaro: onde, mossi da santo zelo, domandarono armi a Guaimaro IV, Principe della contrada, e facendo pruova di eroico valore, cacciarono i barbari; non altrimenti che fece Camillo allorchè ruppe le schiere di Brenno alle falde del Campidoglio. I Salernitani avrebbonli voluto ritenere a soldo; ma quelli, per allora partiti, vi ritornaron dipoi, condotti da Osmondo e da tre altri suoi fratelli, l’anno 1017. Non guari dopo, noiati de’ modi discortesi ed avari de’ Principi Longobardi, postisi sotto il comando di Rainulfo fratel di Guglielmo, prima soccorsero il Duca Sergio per la cacciata di Pandulfo da Napoli, e poi giovati dal grato animo de’ Napolitani, ebbero da loro uno spazio di terra in un luogo della Campania, detto allora Ottavo, su cui fondarono una città che nominarono Aversa, come quella che tra Napoli e Capua sorgeva a difesa della prima città contro gli assalti dell’altra.
       Da questi tempi fino al 1130 fu Duca di Napoli lo stesso Sergio, or solo, or in compagnia del figliuolo Giovanni IV; il quale, morto il padre, tenne il potere sino al 1064, quando a lui succedette Sergio V. Costui al 1085 tolse per collega suo figlio Giovanni V; e di entrambi le memorie amiche narrano soltanto di donazioni fatte a monasteri, e di varie guerre sostenute contro i Longobardi, e più co’ Normanni di Puglia, che in breve tempo divenner potenti. Fu tale la negligenza degli scrittori a quella età, che fino a Sergio VII non altro lasciarono scritto de’ nostri Duchi, che un Sergio VI, al 1100, ed un Giovanni VI, al 1107, furono in aspre contese non pur con gli Arabi, che mai non cessarono di molestar le nostre terre, che co’ Normanni. Al Al 1116 assumeva la potestà ducale Sergio VII, che esser dovea l’ultimo supremo magistrato della repubblica napolitana.
       I Normanni, ormai soggiogato i dominii beneventani, e mutato le forme de’ liberi Stati che pur restavano dopo le invasioni longobardiche, muovevan impetuosi contro il Ducato, unico avanzo delle repubbliche greche. Roberto, Principe di Capua, discendente dal fondatore della colonia d’Aversa, con tutto che avesse comune l’origine con i sopravvegnenti guerrieri, pure indignato di loro che avevan rotto guerra al Pontefice, accorse in Napoli, dove con Sergio VII convenne ne’ modi di difendere questo ultimo asilo delle