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prologo. 17

lazza sul centro degli angioletti dipinti nelle chiese: noi non sappiamo velare colle massime di Sant’Ignazio le ulceri aperte, come fanno con tanta vocazione certi collitorti, i quali, quando peccano, voltano verso al muro l’immagine della Madonna. Additiamo francamente, sfacciatamente se volete, il male che vediamo e che avete sott’occhio anche voi. Ci troverà rimedio il medico, ma alla poesia non spettò mai filtrar decotti di legno santo. Ci badi chi ci deve badare, e quelli che piangono a calde lagrime sulla decadenza della donna, si lascino dire che non sono galantuomini quando rimproverano a noi di mostrarla decaduta.

Qui saltano sul palo i critici e gridano che tutte le donne non sono così. Grazie tanto! A chi lo dite? Amo Griselda anch’io, ma parmi che anche la Belcolore possa stare nell’arte. Urlano i critici: voi ci parlate solo della Belcolore! Non so se sia vero, ma se lo fosse, scomunichiamo noi Griselda per questo? Cantatela voi

Stecchetti 2