Pagina:Novelle (Vettori).djvu/31

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novella sesta 27

lui in ogni cosa, ed ancorchè non gli dicesse dove teneva i suoi denari, usando spesso la camera e con Franceschino e solo, si avvide che non potevano essere altrove che nella bolgetta; e presa una volta la comodità, trasse il legato della bolgetta, e svoltato prese i fiorini, ed in cambio di quelli nel medesimo legato messe quarteroli, e per fare che il legato pesasse come prima, vi aggiunse tanto piombo che appunto faceva il peso de’ fiorini; e rassettato il legato lo rimesse nella bolgetta. Ma ancorchè avesse tolto i denari non sapeva come fare a partirsi, e dubitava partendosi che Franceschino non se ne accorgesse e gli mandasse dietro; e dovendo andare molte giornate per Alemagna, ed essendo veneziano, contro i quali l’Imperatore aveva dichiarato la guerra, temeva. E però pensò un modo che Franceschino lo mandasse fuori per tre o quattro giorni, ne’ quali piglierebbe tanto campo che non potrebbe poi esser raggiunto. E trovatolo una volta in pensiero e fantasia, gli disse: padron mio, io conosco che stai maninconico perchè pel passato hai giuocato e vinto, ed al presente non trovando più chi giuochi teco, spendi e consumi; ma io crederei darti un modo col quale non solo vinceresti quanto hai di bisogno per spendere, ma ancora con-