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nali ci vuole più talento a venderli che a scriverli.
— Ma insomma ti dànno tanto da mangiare.
— Da mangiare, no: da bere appena.
— Vale a dire che te li bevi tutti!
— Che vuoi che faccia? Ho sentito dir sempre che la vita è un sorso.... Dunque beviamola!
— E anche stasera, se il lunario dice il vero, tu hai alzato un tantino il gomito.
— Nè me ne pento. Dio benedetto ha dato il gomito all’uomo per poterlo alzare a tavola. Se no, a che servirebbero i gomiti? a consumare le maniche dei vestiti. —
A questo punto Pistagna, riscaldandosi e gesticolando, urta nel bicchiere del ponce che ha davanti, e se lo rovescia tutto addosso.
— Dio!... — E sta lì lì per dire qualche cosa di grosso: ma poi si ripiglia in tempo e chinandosi verso il vostro orecchio, domanda sottovoce:
— Scusi; per caso, che sarebbe anche lei di quelli della «Società orchestrale contro la bestemmia?»
— Neanche per sogno.
— Sicchè allora la posso dire? —
E difatti la dice: e dopo averla detta, fa un gran sospirone e brontola fra i denti:
— Ne avevo proprio bisogno! Eppure anche questa l’è una bella prepotenza!
— Cioè?
— Di dire che un libero cittadino non sarà più padrone di bestemmiare, neanche se gli fa