Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/90

Da Wikisource.


Non riesce difficile, a chi indaghi sottilmente, scavizzolare nelle odi eginetiche riferimenti ed allusioni a fatti politici; e da fatti politici si possono intuire congetture che gittino luce, piú o meno certa, su questo o quel passo; ma nel complesso, ben languidi sono i rapporti fra la storia e queste odi. E a intenderle, basta ricordare per sommi capi i seguenti fatti.

Sino alle guerre persiane, gli Egineti avevano la egemonia del mare. Nelle guerre persiane, fecero atto di sottomissione al gran re: onde Atene li denunciò a Sparta, ed Egina dové consegnare dieci cittadini, che furono mandati ostaggi ad Atene.

Nel 488, rifiutandosi Atene di restituire gli ostaggi, scoppiò una nuova guerra, che durò sino al congresso panellenico sull’Istmo, quando Egina entrò anch’essa nella lega, e si riconciliò pienamente con Atene (481). E dal 481 al 458 corsero per l’isola nuovi anni di pace e di prosperità.

Nel 458 si alleano con gli Spartani, contro Atene. E gli Ateniesi, vinti gli alleati in mare, sbarcano nell’isola, e dopo un lungo assedio espugnano Egina, che deve abbattere le mura, consegnare i vascelli da guerra, pagare un tributo. Cosí tramontò la potenza dell’isola.

Ma, come dissi, i rapporti fra la storia e la poesia pindarica sono scarsi. Quando si recava ad Egina, cioè quando aveva da cantare egineti, Pindaro era tutto preso dalla enorme