Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/631

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Ma il garzon sottraeasi, abbandonando
La lancia entro d’Anfinomo: temea,120
Non alcun degli Achei, mentr’egli chino
Stariasi l’asta a sconficcare intento,
Di furto il martellasse, o con la spada
Sopra mano il ferisse alla scoperta.
Quindi ricovrò ratto, e in un baleno125
Al caro padre fu vicino, e a lui,
Padre, disse, uno scudo, e lance due,
E un adatto alle tempie elmo lucente
Ti recherò, m’armerò io stesso, ed armi
A Filezio darò, darò ad Euméo.130
De’ consigli il miglior sembrami questo.
     Sì, corri, Ulisse gli rispose, e riedi,
Finchè restano a me dardi a difesa:
Ma riedi prestamente, onde gli Achei
Me, che son solo, non ismuovan quinci.135
     Ubbidì il figlio, e alla superna stanza,
Dove l’armi giaceano, andò di passo
Lanciato, e targhe quattro, ed otto lance
Prese, e quattro lucenti elmi di chioma
Equina folti, e in brevi istanti al caro140
Genitor si rendè. Qui del metallo
Munì egli primo la persona, e i servi
Parimente le belle armi vestiro,