Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/639

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Percosse, un altro su la soglia cadde,
Ed un terzo investì nella parete.320
Scansati i colpi, di Laerte il figlio,
Amici, disse, nello stuol de’ Proci,
Che, non contenti alle passate offese,
Della vita spogliar voglionci ancora,
Io crederei, che saettar si debba.325
     Ciascun la mira di rincontro tolse,
E trasse d’una lancia. Il divo Ulisse
Demoptolemo uccise, e scagliò Morte
Telemaco ad Euriade, a Elato Euméo,
Ed a Pisandro il buon Filezio: tutti330
Del pavimento morsero la polve.
Gli altri nel fondo della sala il piede
Tiraro indietro: Ulisse, e i tre compagni,
Corsero, e svelser dagli estinti l’aste.
Allor lanciaro nuovamente i Proci335
Di tutta forza, e tutti quasi i colpi
Nuovamente sviò Pallade amica.
La gran soglia, la porta, e la parete
Li ricevette, o li respinse: solo
Anfimedonte tanto o quanto lese340
La destra di Telemaco nel polso,
E appena ne graffiò la somma cute;
E la lung’asta di Ctesippo, a Euméo