Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/86

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libro terzo 71

Di vestimenti non abbonda, e coltri,
Ove gli ospiti suoi, non ch’egli, avvolti
Mollemente s’addormino. Credete,445
Che a me vesti non sieno, e coltri belle?
No, su palco di nave il figlio caro
Di cotant’uom non giacerà, me vivo,
E vivo un sol de’ figli miei, che quanti
Verranno alle mie case ospiti accolga.450
     O vecchio amico, replicò la Diva,
Cui sfavilla negli occhi azzurra luce,
Motto da te non s’ode altro che saggio.
Telemaco, ubbidire io ti consiglio.
Che meglio puoi? Te dunque, o Nestor, siegua,455
E s’adagi in tua casa. Io ver la nave
A confortar rivolgomi, e di tutto
Gli altri a informar: però ch’io tutti vinco
Que’ giovani d’età, che non maggiori
Di Telemaco sono, e accompagnarlo460
Voller per amistade. In sul naviglio
Mi stenderò: ma, ricomparsa l’Alba,
Ai Caucóni magnanimi non lieve
Per ricevere andrò debito antico.
E tu questo garzon, che a te drizzossi,465
Nel cocchio manda con un figlio, e al cocchio
De’ corridori, che in tue stalle nutri,