Pagina:Ojetti - Il martirio dei monumenti.djvu/29

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mitraglia degl’immutabili barbari, con divina serenità la parentela di quel cuor della Francia col cuore di Roma. Mucchi di ferrame contorto e di legname annerito e di vetriate in frantumi e di pietre scheggiate, pozze di piombo colato giù dalle fenditure della vôlta e rappreso sulle pietre del suolo; e tutt’attorno alla chiesa martire e testimonio, per tre e quattrocento metri, la rovina fatta dai colpi male aggiustati sul vero bersaglio. E al limitare di quell’arena sanguinosa che dal suo podio sulle colline settentrionali l’imperatore luterano pareva fissare furente perchè le porte di Parigi gli erano state chiuse sulla faccia per sempre, nella candida stanza d’un convento dove s’era tra un colpo e l’altro riparato dopo che il suo palazzo era stato distrutto, trovai il