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128 vita di alberto pisani

care una candidissima ànima, anzi ! di rivogarla contro a* suoi superiori, naturali e leggìttimi. Per la croce di Dio ! non soIVrirò mai si calpesti il mio onore. È una riparazione die esigo, pronta, completa. Che ne dice, madama V Donna (ìiacinla. per vero, non sapeva clic dire; ma già allungava la mano al campanello. — K sa di chi è ? — fece lY.v-militare, squadrandole innanzi il viglietto. — Xe conosce il caràttere ? — E inutile.... non ho gli occhiali, — disse la vecchia nojala. — Suo figlio ! — vociò il capitano. — 11 mio ùnico figlio è morto, — oppose donna (ìiacinla. — Eli ? — chiese l’altro interdetto. — Ma e allora.... (piesto Alberto Pisani? — Donna (ìiacinla stupì. — Infatti — ella disse — il nome è di un mio nipote. — Vede ! — esclamò trionfante il Balotta eccolo il seduttore. — Scusi ! — fece la nonna di Alberto — non credo proprio sia lui. Diàmine ! comincerebbe un po’ presto.... Pur tuttavia, quando verrà dalla scuola.... — Scuola '! — dimandò il capitano con un sobbalzo — che scuola '! — Ei la la terza-ginnasio — rispose donna (ìiacinla. — E ha solo dódici anni ! — aggiunse con compiacenza. Marc’ Aurelio Balotta si levò dalla sedia, pàllido, spaventalo. — Accidenti ! — sciamò ; e slette lì muto ; poi : — me f ha mio dunque accoccala ? — (e dopo un allro silenzio: — me la pagheranno ! — Tolse, disotto dalla poltrona, il cilindro, salutò secco, e partì.