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vita di alberto pisani |
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do scienziato, il che viene a dire quatta uòmini
e un caporale, per certa sua particolare sud-
divisione nella psicologia, quasiché la torta, con
il variare del taglio, cangiasse. Inoltre, egli avea
dato fuori un libro, scritto come italiano filòsofo può, cioè in istile-droghiere, nel quale e*
volea insegnare scientificamente virtù.... pensate voi ! a forinole ! come se matemàtica !... A
buon conto, lui non ne apprese ; seguitò a tenere la moglie sotto chiave e lucchetto, allorché
non le stava, tormento infernale, alle coste ;
e ad incollare semenza nostrana su Giapponesi
cartoni. Pignacca poi, come ognuno della filosofa cricca, avea il suo gergo ; dal che, liti
n o '
strappa-capegli con chi, pur dell’islessa opinione, gergoueggiava diverso ; e, come tutti gli
altri fùrfuris ejusdem, non educava già a fare,
ma a dire, uè tanto a pensare con il capo nostro, quanto con quello di lui.
Fortunatamente, nessuno degli scolari porgeva attenzione : era proprio la sua per conservare il cos'ideilo Ubero arbitrio, quel lagrimino
cioè, che l’època, il luogo ed il corpo in cui*
dobbiamo trarre una vita, /tare ci lascino. Degli
scolari, chi leggeva romanzi e chi scolpiva od
inchiostrava panelli, chi giocava a tresette, a
smercili, ed anche alla mòra.... e si fumava e
rideva e baratlàvansi pugni. Due stavano attenti ; èran due margnucconi. Quanlo ad Alberto. uso alla quiete di una piccola scuola,
tenea la testa intronala, allocca, da veneziano
sbalzato dalla sua moria laguna in una via di
Londra.
H, pria ch’ei vi facesse l’orecchio, córsero
settimane ; potè solo allora capire tra chi si trovava.
Li si trovava in mezzo a una turba di gio-
valletti con il prurito neiràiiima. Qualcuno avea