Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/264

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Odio amoroso 233 cornice; e, sopra i tàvoli c i tavolini, programmi dell’istituto, mazzi di fiori di carta, un cestino a vi- glictti da vìsita, in cui stavano a galla quelli con la corona; poi, dentro uno stipo, un lucicch'.o di oro c d’argento.... pese, coppe, un nùvolo di tabacchiere una sull’altra come le scatolette delie snidine, e campanelli e penne e posate.... doni ed omaggi. Oh quanti segni di amore!... diciamo meglio.... oh quanta adulazione pelosa! oh quanta smania di un «saldo» ai conti gravosi della riconoscenza!... E, tuttociò, si voleva clic fosse visto e ammirato; Leopoldo ci frisò appena lo sguardo. Però, siccome, ne ad ammirar nè a vedere, posava dimenticato sullo scrittojo un pìccolo albo, Leopoldo l’aprì. E lesse : ti Note >nllt: ragtìzzi' d I P. *1. C. » (Pensionnat Auglais Catho- lifjn ) «turno correnti', mille....'fatti da ni direttrice MARIA STEWART. E, a pagina prima, lèttera A : « ALDIFRE.DI b no tissimi VITTORIA — diciassett’anni ; naso all’in su; capelli da Jln ba-Jovis ; colorito di fuoco. Da che reggo il collegio, non mi è mai capitata una fanciulla più ghiotta. Va in seconda a ogni cibo. E si che tra i pasti non fa ehi spazzare scatole di canditi, e pasticche, e cioccolatte, e men- tini ! Jeri di là, ad esempio, mi ha furato e vuotato il masti: 1 letto dilla mostarda. Poi, ride sempre, di tutto. Entro io, ride. Entra il signor Catechista, ride. Sgrido, ride ancor più. E attacca alle altri: il morbino. « Vittoria ama, tra i fiori, il garofano.... » Ma qui, Leopoldo, abbandonò l’Aldifrcdi, c passò alTA-enne. E lesse: ANCilOLIERI donna INES (dei conti) — vent'anni. Iiuona fanciulla, ma che si atteggia all’interessantismo. Per quanti gliene sequestri e tengala d’occhio, mi legge continuamente loman/i, roba francese ed istèrica. Oliando c’è il chiaro di luna, MViule dal letto e va ad aprire le imposte. Ma odia la luna piena. I. cela in s.w un librino, intitolato « sorrisi e lagrinu d’Ims » nel quale, ogni sera, scrive. Il suo fiore inignone e la viola. Non sa sonar clic notturni, ' vc/its dii vtllagi', dernièrcs pensees, e simili piagnonerie. Ines è una slisa-vtti nre, mangia il meno che può....»