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52 Il Giobbe

     Fibra l’impronta gagliardia conquide,
     Se più del disonor cara ha la morte.
     Ma chi il nome dei suoi padri svergogna,
     1045E il giuramento marital tradisce
     Volontaria e furtiva, e le impudenti
     Membra all’obliquo adultero concede,
     Quando pur sia costui bello e valente
     Ed in tutto dell’altro assai migliore,
     1050Turpe cosa diventa, ancor che adorna
     Di giovinezza e di beltà risplenda:
     Chè in aspetto leggiadro anima abjetta
     Verro sannuto in ricco manto eguaglia.
     Qual palude che infetti aliti spira
     1055La disertano i suoi; per le frequenti
     Piazze vien segno del plebeo motteggio,
     Quando di nuove voluttadi in caccia
     Muove incontro a’ garzoni, e co’ procaci
     Lascivi occhi fa prede. Invan di ricche
     1060Coltri d’Egitto i letti suoi ricovre;
     Profuma invan di cinnami e di mirra
     Il bel corpo impudico: entro il suo letto
     Brulica il verme dell’infamia; pute
     Fra le bianche sue mamme il disonore;
     1065La dispregiano tutti, anche colui
     Che porta de’ suoi baci umido il labbro.
     Ma chi in grazia d’onor perde la vita,