Pagina:Opere complete di Galileo Galilei XV.djvu/310

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292 poesie.

Lo stil dell’invenzione è molto vario;
     Ma per trovar il bene i’ ho provato
     21Ch’e’ bisogna proceder pel contrario.
Cerca del male, e l’hai bell’è trovato;
     Però che il sommo bene e il sommo male
     24S’appajan come i polli di mercato.
Quest’è una ricetta generale:
     Chi vuol saper che cosa è l’astinenza,
     27Trovi prima che cosa è il carnevale,
E ponga tra di lor la differenza;
     E volendo conoscere i peccati,
     30Guardi se il prete gli dà penitenza.
E se tu vuoi conoscer gli sciaurati,
     Omacci tristi e senza discrezione,
     33Basta che tu conosca i preti e i frati,
Che son tutti bontade e devozione;
     E questa via ci fa toccare il fondo,
     36E scioglie il nodo alla nostra quistione.
Io piglio un male a null’altro secondo,
     Un mal che sia cagion degli altri mali,
     39Il maggior mal che si ritrovi al mondo;
Il quale ognun che vede senza occhiali,
     Che sia l’andar vestito tien per certo:
     42Questo lo sanno insino agli animali,
Che vivono spogliati e allo scoperto;,
     E sia pur l’aria calda o il tempo crudo,
     45Non istan mai vestiti o al coperto.
Volgo poi l’argomento, e ti concludo,
     E ti fo confessare al tuo dispetto,
     48Che il sommo ben sarebbe andar ignudo.
È perchè vegghi che quel ch’io t’ho detto
     È tutto vero e sta com’io ti dico,
     51Al senso e alla ragion te ne rimetto.